Legionella e impianti di condizionamento: rischi e prevenzione

Nel 2018 se ne è parlato molto quindi vi spieghiamo meglio la materia.

Che cos’è la legionella?

La legionella è un batterio del quale sono state identificate quasi 50 specie diverse e più di 70 ceppi, che si alimenta e propaga sopratutto in presenza di ristagni d’acqua calda, tra i 32 e i 45 °C, che vengono a formarsi in ambienti artificiali, sia di natura industriale che domestica. Si può trovare anche nei fiumi o nei laghi e in generale in tutti gli specchi d’acqua la cui temperatura non è particolarmente bassa, anche se negli ambienti naturali è presente in quantità talmente irrisorie da non costituire un pericolo per la salute.

La malattia del legionario, più comunemente definita legionellosi, è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila, il cui nome significa appunto “Legionella amante dei polmoni”. Gli effetti del virus sull’organismo umano sono decisamente gravi e pericolosi tanto che, in determinati casi, possono rivelarsi finanche letali. Si tratta infatti di una fastidiosa infezione alle vie respiratorie che, se trascurata o non riconosciuta prontamente, può portare addirittura alla morte.

Il batterio Legionella è stato così chiamato nel 1976, dopo che un’infezione si era diffusa tra i presenti al raduno della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. Durante quell’evento, 221 persone contrassero questa forma di polmonite precedentemente sconosciuta, e 34 morirono. La fonte di diffusione della contaminazione batterica fu identificata nel sistema di aria condizionata dell’albergo.

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L’infezione da Legionella non si trasmette da persona a persona, ma piuttosto si trasmette attraverso flussi di aerosol e di acqua contaminata, come nel caso di ambienti e locali condizionati o con l’uso di umidificatori. Il batterio, infatti, si riproduce soprattutto in ambienti umidi e tiepidi o riscaldati, come le tubazioni dell’acqua, i condensatori, le torri di raffreddamento dell’acqua, sui quali forma un film batterico. Sedimenti di natura organica, ruggini, depositi di materiali sulle superfici dei sistemi di stoccaggio e distribuzione delle acque facilitano la prolificazione della Legionella.

Per questo, la legionellosi pone un serio problema per la salute pubblica, perché costituisce un fattore di rischio in tutti quei casi in cui le persone sono riunite in uno stesso ambiente, come avviene in case di cura, residenze per anziani, ospedali, piscine e terme e altri luoghi pubblici, nei quali è in funzione un sistema di condizionamento, di umidificazione o di trattamento dell’aria o di ricircolarizzazione delle acque. In particolare, negli ultimi anni, il problema si è manifestato in seguito all’intensificarsi dei viaggi in zone del mondo dove la gestione degli impianti idrici può essere poco accurata.

Sintomi

L’uomo viene infetto dal batterio della Legionella per inalazione dell’acqua contaminata, che va a provocare l’infezione polmonare. Questa, a sua volta, provoca due diversi stati clinici: la febbre di Pontiac, contraddistinta da cefalea, stati febbrili e un malessere diffuso simile a quello influenzale, ma che normalmente, si esaurisce in 5 giorni circa; o la legionellosi, che invece, come abbiamo visto, è ben più grave.

Ai sintomi influenzali, infatti, associa anche possibili disturbi gastrointestinali, cardiaci e neurologici. Complicazioni gravi che, in soggetti particolarmente a rischio (grandi fumatori, anziani, soggetti con particolari patologie cliniche) può essere anche letale. Anche perchè, inizialmente, può essere confusa con una più banale polmonite.

Attenzione ai condizionatori

In virtù di quanto accennato in precedenza, relativamente ai ristagni d’acqua e alla contaminazione per inalazione, sempre più spesso legionella e impianti di condizionamento costituiscono, purtroppo, un binomio imprescindibile.

Occorre dunque prestare molta attenzione a determinate situazioni, particolarmente critiche. Le condizioni a rischio, potenzialmente, sono molteplici; questo perchè Il batterio è particolarmente forte ed in grado di attaccare svariati tipi di materiali: polietilene, plastica, PVC, e finanche l’acciaio.

Ecco perchè gli impianti dedicati all’aerazione artificiale, alla climatizzazione e alla deumidificazione risultano essere tra i principali ricettacoli dove il batterio rischia di annidarsi, facendo proliferare la malattia negli ambienti domestici e lavorativi.

Come contrastare il fenomeno

Il metodo più efficace per contrastare la diffusione dei batteri della legionella negli impianti di condizionamento, è il ricorso a specifici e mirati trattamenti di disinfestazione. Possono essere sia di natura chimica che meccanica con una pulizia in situ dei canali di distribuzione e le centrali di trattamento aria.

Il ricorso ad un tipo piuttosto che ad un altro di trattamento dipende da una serie di fattori differenti, primo tra i quali l’habitat da andare a bonificare. A parità di efficacia, ambienti differenti richiedono diverse modalità di intervento; ecco perchè è indispensabile affidarsi ad una ditta specializzata, che in virtù della sua spiccata professionalità saprà valutare qual’è il trattamento di disinfestazione più idoneo da andare a mettere in atto, nell’ambiente che le viene chiesto di trattare.

Non prendete il problema sotto gamba, richiedete un intervento e mettete in sicurezza il vostro ambiente.

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